Canova. L'ideale classico tra scultura e pittura
Curatori: Fernando Mazzocca, Sergiej Androsov
Sede: Forlì, Musei San Domenico
Enti organizzatori: |
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Comune di Forlì in collaborazione con Musei Vaticani, The State Hermitage Museum, SPSAE per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Museo Civico Bassano del Grappa, Soprintendenza Speciale PSAE Polo Museale Firenze |
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Periodo: 25 gennaio - 21 giugno 2009
Orari: |
martedì – venerdì 9.30 – 19, sabato e domenica, giorni festivi 9.30 – 20 (la biglietteria chiude un’ora prima)
lunedì chiuso |
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Ingresso: |
intero 9 euro, ridotto 6 euro (minori di 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate, residenti nella provincia di Forlì-Cesena, gruppi superiori alle 15 unità)
Gruppi scolastici 4 euro (gratuito per 2 accompagnatori), gratuito bambini sotto i 6 anni, portatori di handicap con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino |
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Forlì può definirsi, con orgoglio, città “canoviana”. Il grande scultore ha infatti eseguito tre capolavori per personaggi forlivesi. Prima di tutto la nuova versione della Ebe, una delle sue opere più popolari, realizzata tra il 1816 e il 1817, per la contessa Veronica Guarini, arrivata nella prima metà del Novecento, dopo avventurose vicissitudini, ai Musei Civici di Forlì. Era stata preceduta nel 1814 dalla Danzatrice col dito al mento, destinata, per interessamento del piacentino Pietro Giordani uno dei più grandi amici e certamente il maggiore interprete critico di Canova, al banchiere Domenico Manzoni e andata dispersa dopo la morte del proprietario in un atroce fatto di sangue. La vicenda verrà sublimata dallo stesso Canova nella bellissima Stele funeraria di Domenico Manzoni, ancora conservata nella chiesa della Santissima Trinità, inserita nella sezione della mostra dedicata allo “scultore filosofo e il tema della morte”.
La prima sezione della mostra sarà dedicata proprio al tema dell’Ebe, nel confronto con le altre tre realizzazioni, delle quali sarà presente quella custodita all’Ermitage. La seconda sezione sarà dedicata alla Danzatrice, seguendo lo sviluppo del motivo dinamico della danza nell’arte canoviana, mettendo a confronto i marmi con una serie di disegni e tempere, veri e propri capolavori del Canova pittore. La Stele funeraria di Domenico Manzoni sarà al centro della terza sezione, nel confronto con altri esempi, come le due Stele Mellerio e la riproposizione di questo motivo nella pittura monocroma a tempera. Con i rapporti tra Canova e i due grandi Papi dell’età neoclassica, originari di Cesena, Pio VI Braschi e Pio VII Chiaramonti, si apre la quarta sezione, nel confronto tra i loro ritratti e l’impegnativa progettazione dell’irrealizzato colosso dedicato alla Religione cattolica, documentato nei modelli superstiti. La gloria del Canova viene celebrata nella quinta sezione, attraverso i contributi critici di Pietro Giordani, piacentino, allora alla guida dell’Accademia delle Belle Arti a Bologna, e Melchiorre Missirini, forlivese, segretario e biografo dell’artista.
Per ulteriori informazioni: www.mostracanova.eu
Mostre collegate: |
L’arte contesa. Nell’età di Napoleone, Pio VII e Canova, 14 marzo – 26 luglio 2009, Cesena Biblioteca Malatestiana, per informazioni www.malatestiana.it |
L’officina neoclassica. Giani e Minardi dall’Accademia de’ Pensieri all’Accademia d’Italia, Faenza, Palazzo Milzetti, per informazioni spsae-bo.palazzomilzetti@beniculturali.it |
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