Riccardo Licata e i maestri del mosaico
Curatori: |
Giovanni Granzotto e Antonella Ranaldi
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Sede: |
Museo Nazionale di Ravenna
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Enti organizzatori: |
Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con lo Studio d’Arte Gierre di Sacile
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Periodo: |
10 febbraio – 26 maggio 2013
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Orari: |
dal martedì alla domenica, 8.30 - 19.30
lunedì chiuso (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
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Ingresso: |
la mostra è in promozione abbinata all’ingresso ai monumenti e musei della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna (Museo Nazionale di Ravenna, Mausoleo di Teodorico, Basilica di Sant’Apollinare in Classe).
Ingresso al sito + € 1 supplemento mostra |
L’arte del mosaico ravennate che rifulge nei suoi monumenti continua ancora oggi attraverso le opere contemporanee presenti in città e il contributo delle numerose botteghe artigianali del territorio. L’intenzione della mostra è di far dialogare tradizione - nelle testimonianze conservate presso il Museo Nazionale di Ravenna – e arte contemporanea in un’esposizione che presenti al pubblico la voce degli artisti del XX e del XXI secolo che hanno fatto della tecnica del mosaico una delle massime espressioni della propria arte. In mostra, i mosaici di Riccardo Licata e le opere di Afro, Mirko Basaldella, Giuseppe Capogrossi, Giorgio Celiberti, Carlo Ciussi, Mario Deluigi, Piero Dorazio, Mimmo Paladino, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso, Gino Severini, Emilio Vedova, Giuseppe Zigaina. In una sezione della mostra anche i mosaici di artisti dei nostri giorni, ravennati e non: Henry-Noël Aubry, Giuliano Babini, Vittorio Basaglia, Franco Batacchi, Marco Bravura, CaCo3, Marco De Luca, Ennio Finzi, Giovanna Galli, Verdiano Marzi, Paolo Racagni.
La rassegna ricostruisce l’esperienza artistica di Licata e il suo desiderio di trovare, con l’entusiasmo del novizio, un nuovo linguaggio, in grado di oltrepassare gli inquietanti estremismi dell’Informale. Rinunciando alla materia pittorica, l’artista cerca un suo varco nell’indeterminazione e decide di costituirlo sulla superficie, rifuggendo quasi totalmente anche dalla dimensione prospettica. Il suo linguaggio è quello inconfondibile della grafia automatica, della meta-scrittura che diventa segno, in una ricerca che, nel corso dei decenni, ha portato Licata ad elaborare un proprio alfabeto. Per evidenziare il valore contemporaneo dell’arte musiva, l’opera di Licata dialoga con quella di altri grandi artisti contemporanei – i già citati Afro, Dorazio, Pizzinato, Santomaso, Severini e Vedova – affascinati dall’arte musiva, senza necessariamente averla praticata. In mostra anche alcuni cartoni preparatori presi a modello dai membri delle scuole di Ravenna e Spilimbergo per la creazione di diversi mosaici. Accanto alle opere dei maestri, quelle di mosaicisti più giovani, alcuni dei quali allievi diretti dello stesso Licata, o indiretti, formatisi attraverso la conoscenza delle sue opere.
Per ulteriori informazioni: www.ilcigno.org
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