L’Artista viaggiatore da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani
Curatori: Claudio Spadoni, Tulliola Sparagni
Sede: Museo d'Arte della città di Ravenna
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Museo d’Arte della città
Periodo: 22 febbraio - 21 giugno 2009
Orari: |
fino al 31 marzo: martedì - venerdì 9 - 18, sabato e domenica 9 - 19
dall’1 aprile: martedì-giovedì 9 - 18, venerdì 9 - 21, sabato e domenica 9 - 19
lunedì chiuso |
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Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro,
studenti accademia e università e insegnanti 4 euro
Nell’Ottocento nasce il viaggio inteso come desiderio e “scoperta” di nuovi orizzonti, di paesi, di popolazioni e di culture anche artistiche sconosciute. È con Gauguin, sul finire del XIX secolo, che lo sguardo dell’artista europeo diventa fatto creativo ed estetico a tutto tondo: la vita, l’arte, la cultura di popoli lontani, i paesaggi, i corpi, i colori di paesi esotici e primitivi innestano una svolta decisiva all’arte europea.
Il progetto di mostra dedicato all’artista viaggiatore promosso dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo d’Arte della città, con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, intende presentare i percorsi di alcuni dei più significativi pittori che hanno viaggiato e vissuto fuori dall’Europa, ma anche come i quattro continenti extraeuropei (Asia, Africa, Americhe e Oceania) furono vissuti e visti dagli artisti “occidentali”, a cavallo tra l’orientalismo ottocentesco di Alberto Pasini e le avanguardie che hanno rielaborato in nuovi termini stilistici le suggestioni esotiche. I luoghi diventano i veri protagonisti del progetto: la Tahiti di Gauguin e Matisse, il Siam di Chini, la Nuova Guinea di Nolde e Pechstein. Una sezione sarà dedicata a diverso materiale etnografico ed artistico di quei luoghi, nonché documentata da reportages fotografici storici.
Si partirà dagli esiti del realismo ottocentesco fino al post-impressionismo per poi giungere alla prima metà del XX secolo con l’espressionismo, il surrealismo, agli anni ‘50, con Dubuffet, Tobey, Alechinsky, certe derivazioni dal calligrafismo giapponese con Mathieu e i percorsi dei più contemporanei Boetti, Mondino e Ontani.
Per ulteriori informazioni: www.museocitta.ra.it
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